In un suo celebre scritto “La camera chiara” Roland Barthes dice «[…] ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo soltanto una volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai ripetersi esistenzialmente […]». Il ruolo della fotografia, dunque, come sottolinea giustamente lo stesso Barthes, è quello di aiutare a ricordare, tramandare, fissare un attimo per sempre. La stessa missione che l’Associazione “coll’Arte” ha portato avanti dal 2013 raccogliendo materiale fotografico e video su Collalto, uno splendido borgo incastellato che sovrasta il lago del Turano in provincia di Rieti.
Grazie alla caparbietà di Carlo Moccaldi e Letizia Lombardo, coordinatori del progetto dal titolo “Fili di memoria”, si è potuto dar vita ad un progetto di ricerca storica, antropologica e sociale. Attraverso immagini in bianco e nero, a volte sbiadite che portano i segni del tempo, Collalto Sabino può rivivere le sue tradizioni, i suoi riti, i giochi, la sua vita sociale. Culmine di questo ambizioso progetto una mostra fotografica multimediale che si è svolta in una location cara ai collaltesi: il Castello Baronale. A margine dell’esposizione anche un catalogo che raccoglie emozioni, momenti e vita sotto il castello. Ve lo proponiamo in versione scaricabile PDF assieme ad una galleria di immagini. Per chi volesse rimanere informato sulle attività dell’Associazione “coll’Arte” può visitare il sito www.collaltocafe.it