UNA STORIA ANCORA DA RACCONTARE

a cura di Patrizia Cacciani

Nel 1949 Michelangelo Antonioni realizza, su commissione, un cortometraggio dal titolo Sette canne, un vestito. Si racconta in bianco e nero, la filiera industriale a Torviscosa dalla raccolta delle canne alla realizzazione di vestiti femminili da sera. Il processo produttivo all’interno dello stabilimento friulano. Il soggetto, restaurato dalla Cineteca del Friuli, è conservato presso il CID, Centro Informazione Documentazione Torviscosa, ed è pubblicato sul canale YouTube del Centro.

 

Nel 1963 la INCOM produce, per la regia di Ubaldo Magnaghi, il lungometraggio La Snia Viscosa in Italia e nel mondo. Una lunga narrazione, a colori, dell’impresa italiana con i suoi stabilimenti produttivi nel Belpaese ed in molte altre nazioni in tutti i continenti. Il soggetto è conservato nell’Archivio Storico Luce, insieme ad alcuni cinegiornali e fotografie.

Al seguente link è possibile vedere un documentario Incom sulla Viscosa in Italia e nel mondo

https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL3000051058/1/la-snia-viscosa-italia-e-nel-mondo.html?startPage=20&jsonVal=%7b%22jsonVal%22:%7b%22query%22:%22snia%22,%22startDate%22:%22%22,%22endDate%22:%22%22,%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20%7d%7d

Nel CID è conservato un ricco archivio documentale. Il portale del censimento fotografico, promosso dal MIBACT e realizzato dall’ICCD con la collaborazione di Camera, registra l’iscrizione del Centro con una consistenza significativa di documentazione. Tra le foto ci sono materiali che riguardano la sede della Snia Viscosa di Rieti:

CID, Centro Informazione Documentazione Torviscosa, Archivio storico Snia Viscosa, Plastico della Cisa Viscosa di Rieti, circa 1961-circa 1962
CID, Centro Informazione Documentazione Torviscosa, Archivio storico Snia Viscosa, Plastico della Cisa Viscosa di Rieti, circa 1961-circa 1962
CID, Centro Informazione Documentazione Torviscosa, Archivio storico Snia Viscosa, Plastico della Cisa Viscosa di Rieti, 1964, Foto di Vincenzo Aragozzini
CID, Centro Informazione Documentazione Torviscosa, Archivio storico Snia Viscosa, Plastico della Cisa Viscosa di Rieti, 1964, Foto di Vincenzo Aragozzini
CID, Centro Informazione Documentazione Torviscosa, Archivio storico Snia Viscosa, Veduta aerea della Cisa Viscosa di Rieti, circa 1941
CID, Centro Informazione Documentazione Torviscosa, Archivio storico Snia Viscosa, Veduta aerea della Cisa Viscosa di Rieti, circa 1941

Nel patrimonio storico del Luce non ci sono documenti audiovisivi che riguardano la Snia Viscosa di Rieti. Questo ha indirizzato la mia ricerca sulla memoria orale che è emersa durante le riunioni di redazione e che è citata in alcuni altri articoli di questo numero. La storia delle operaie di Padova venute a Rieti per istruire le operaie locali. Donne giovani ed emancipate che vengono raccontate dall’immaginario cittadino, di chi non ha vissuto la storia, con una narrazione, che si ripete dagli anni Venti, di giudizio morale severo per quella liberalità ostentata.

Nel 1922 vengono acquistati i terreni, tra la Casilina e la Prenestina nella periferia romana, per la costruzione dello stabilimento industriale dalla Società anonima Fabbriche riunite degli Agricoltori italiani che fa capo a Montecatini, dalla Società Seta artificiale di Padova, costituita nel 1916 dal barone Alberto Fassini.

A Roma la direzione è affidata al Professor Cantoni e, il 26 luglio 1923, prende il nome di Società generale italiana della Viscosa. La sede a Rieti apre nel 1927, nel 1928 Napoli, e nel 1929 si consorzia ai concorrenti della Chatillon, controllata dalla Banca Commerciale, e alla Snia del finanziere torinese Roberto Gualino, alleato alla FIAT di Agnelli. La Compagnia Industria Società per Azioni per la produzione di Viscosa, Cisa-Viscosa nasce nel maggio 1938 dalla fusione delle aziende titolari di Padova, Rieti, Roma e Napoli e nel 1939, stringe con Snia la compartecipazione azionaria, base di un monopolio di 9 società, 13 stabilimenti, 7000 dipendenti, 200 milioni di capitale e 1000 quintali di filati giornalieri, in grado di competere sui mercati internazionali.

L’aneddotica reatina racconta che le giovani padovane arrivavano in bicicletta allo stabilimento e nel servizio fotografico dal titolo Padova. Stabilimenti Snia e Stanga – lo spaccio, la mensa, il consiglio di fabbrica del reparto Attualità dell’Istituto nazionale Luce ci sono quattordici fotografie, datate 9 marzo 1945, che raccontano i luoghi e la vita degli stabilimenti padovani. La prima riprende diverse donne che fanno il loro ingresso nello stabilimento proprio in bicicletta.

Archivio Storico Luce, Reparto Attualità, Servizio fotografico Padova. Stabilimenti Snia e Stanga – lo spaccio, la mensa, il consiglio di fabbrica, Padova, 9 marzo 1945, A00169788
Archivio Storico Luce, Reparto Attualità, Servizio fotografico “Padova. Stabilimenti Snia e Stanga – lo spaccio, la mensa, il consiglio di fabbrica”, Padova, 9 marzo 1945, A00169788

Nell’aprile del 1944 le operaie della Snia Viscosa di Padova entrano in sciopero. La mobilitazione era stata preparata dal PCI attraverso la distribuzione di volantini e incontri con gli operai antifascisti. Il punto di riferimento per la mobilitazione all’interno della Snia era Maria Zonta: organizzò scioperi per adeguamenti salariali. Intervennero i militari, ma le donne fecero una tenace resistenza. La Direzione aziendale trattò, ma poco dopo Maria Zonta fu licenziata, arrestata e deportata a Ravensbruck.

La testimonianza di Maria Zonta, ripresa dalla pubblicazione La Resistenza nelle fabbriche. Marzo 1944: gli scioperi a Padova, Officine Meccaniche Stanga – Breda – Snia Viscosa: «Arrivai a casa il 30 agosto di sera dopo un lungo viaggio e quando giunsi nella corte dove abitavo, la mia vicina di casa mi disse: “a stà ora la vien a carità, benedeta!…”, poi mi riconobbe e mi abbracciò piangendo. Dopo la gioia per essermi riunita a mia figlia, dovetti andare all’ospedale per i foruncoli e gli ascessi che mi erano venuti in tutto il corpo; il prof. Dogo mi curò con tanta premura, lo ricordo sempre. Durante la mia assenza Fina Sartoratti e le altre mie compagne di lavoro, si presero cura della mia bambina con grande attenzione e affetto. In fabbrica, alla Snia Viscosa, non volli più tornare, troppo tristi erano i ricordi. Andai invece a lavorare all’ospedale “Flavio Busonera” come inserviente. E cosi la vita ricominciò»[1].

 

La ricerca sulle fonti online ha permesso di trovare molta documentazione che riguarda la storia della SNIA. Dal Centro documentazione territoriale Maria Baccante di Roma che conserva l’archivio dello stabilimento romano Viscosa, al CID, Centro Informazione Documentazione Torviscosa del Friuli, all’Archivio di Stato di Rieti che conserva l’Archivio Storico della Snia reatina. E tra le carte, di volta in volta indagate dagli studiosi, emergono elementi che rafforzano l’idea narrativa della memoria reatina sulle operaie venute da Padova. Donne moderne, capaci di dare spessore con la loro presenza alla fabbrica stessa e ai territori dove vivono.

Per questo ritengo interessante lanciare un invito di indagine storica su questo servizio fotografico del reparto Attualità dell’Istituto Nazionale Luce. Il reparto documentava la vita e la propaganda fascista. In tutte le sue forme comunicative. Nel servizio troviamo la presenza del consiglio di fabbrica, tra i cui componenti ci sono donne, che partecipano a riunioni sindacali. Nessuno indossa divise fasciste o militari. Ma il volto di Mussolini campeggia nella parete retrostante il tavolo delle trattative. La fase storica vede l’Istituto Luce in grave difficoltà, diviso a metà: in parte a Roma ed in parte a Venezia a seguito della RSI. Al momento le carte conservate in archivio non ci consentono di sapere chi materialmente ha scattato quelle foto, tra i fotografi Luce, ma la territorialità ci indica che dovevano, potevano essere coloro che erano di istanza a Venezia perché a quel tempo da Roma sarebbe stato impossibile raggiungere Padova.

E se questo appartiene alla storia dell’Archivio storico Luce, i volti di quelle due donne sedute al tavolo della trattativa, insieme alle altre figure maschili, potrebbero trovare informazioni solo nell’Archivio dell’Azienda Snia Viscosa. Il contesto ci dice che siamo nella fase della grande Offensiva di Primavera, da parte degli Alleati americani e britannici, sul fronte italiano. Padova subirà numerosi bombardamenti, rastrellamenti e uccisioni.

 

Il confronto tra i due archivi potrebbe darci risposte… e narrare una nuova storia.

Bibliografia:

[1] Maria Zonta, Testimonianza, in La Resistenza nelle fabbriche. Marzo 1944: gli scioperi a Padova, Officine Meccaniche Stanga – Breda – Snia Viscosa, a cura della Federazione Provinciale dei Democratici di Sinistra di Padova “Enrico Berlinguer”, con la collaborazione del Centro Studi “Ettore Luccini”, Collana “Fonti di memoria”, Quarto volume, marzo 2004, p. 22.